Gustav Klimt by nezart design |
Per noi italiani spleen è tristezza, depressione. Secondo i tedeschi è un dramma esserne sopraffatti, va estirpato. In tutti i casi è una manifestazione di profondo disagio esistenziale. E gl'inglesi che pensano? Hanno sempre elogiato lo spleen e Oscar Wilde l'ha celebrato nel romanzo "IL RITRATTO DI DORIAN GRAY" conferendo al personaggio dandy, snob e cinico, una sofisticata inclinazione allo spleen quasi fosse privilegio di pochi. Goethe, ne "I DOLORI DEL GIOVANE WERTHER" ha anticipato quel malessere, tipico del '900, versando fiumi di malinconia e all'epoca in Germania, il romanzo fu ritirato per contenere l'ondata di suicidi che seguirono alla sua lettura. Lo spleen è romantico, è un segreto ed intimo sentimento, una ricerca sul senso profondo dell'esistenza. Una sorta di autocompiaciuta malinconia che genera dubbi ed apprensioni "utili" alla riflessione e alla creatività sublimata dalla sofferenza e dalla nostalgia. Sandor Marai nel suo romanzo autobiografico "CONFESSIONI DI UN BORGHESE" riconosceva una qualità rara di sua moglie: "Sapeva rispettare i miei spleen"...e non faceva domande. Un tempo lo spleen si spiegava così: "mal di vivere". Molto diverso dalla comune depressione.