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mercoledì 31 agosto 2011

Monotipi a olio su carta a mano




Patrizia Biaducci, tecnica mista su carta a mano, titolo: "Studio per paesaggio" 2011

Charles Baudelaire scrisse che il romanticismo è figlio del Nord e il Nord è colorista; i sogni e gli incantesimi sono creature delle brume. L' Inghilterra è la patria dei colori più accesi, le Fiandre e una metà della Francia, sono immerse nella nebbia; la stessa Venezia affonda nella laguna...i sogni profondi nel chiuso dello studio e l'occhio della fantasia, sperduto nei grigi orizzonti. (Tratto dal saggio: "Che cos'è il romanticismo" di Charles Baudelaire, Parigi 1821-1867).
L'immagine sopra è riservata. Per informazioni: patriziabiaducci@hotmail.it


Patrizia Biaducci, tecnica mista su carta a mano, titolo: "Studio per paesaggio 2" 2011


martedì 23 agosto 2011

Venezia, itinerari segreti

Patrizia Biaducci, olio su tavola 1999, titolo: "Venezia, palazzo" (particolare)

Non andateci quando fa caldo...meglio attendere settembre, ottobre o la primavera. E' un percorso fuori dai normali circuiti, si accede solo su prenotazione e al massimo venticinque persone per visita. Le stanze segrete sono situate nel sottotetto di Palazzo Ducale, rivestito di lastre in piombo che il sole scalda ulteriormente. Se ovviate a questo inconveniente, vi affascinerà scoprire dove si svolgevano le attività politiche e giuridiche (dal 1335 al 1797), sconosciute agli stessi veneziani, poichè la Serenissima doveva offrire solo la facciata migliore ai suoi cittadini. Attraverso porte mimetizzate nelle pareti di legno, accederete alle sale piccole e anguste dove operavano in segretezza i Consiglieri del Doge, custodi dei misteriosi intrighi relativi alle "Denunzie Segrete".
La sicurezza della Repubblica di Venezia e del suo Governo, dipendevano da questi organismi.
E lì si svolgevano i processi del Magistrato dei Tre inquisitori di Stato; bastava una dichiarazione anonima infilata in una delle "bocche per le denunce segrete" sparse in città, perchè qualcuno venisse arrestato, colpevole o innocente che fosse. C'è anche la sala delle torture che avvenivano nelle notti di luna piena perchè nessuno doveva sapere cosa accadeva, quindi nemmeno la vista di una candela doveva attirare l'attenzione da fuori...e vedrete le prigioni per i detenuti speciali denominate "i piombi" dove fu recluso Giacomo Casanova che la leggenda vuole sia fuggito nel 1756 passando dai tetti e poi, attraverso un abbaino, sia uscito tranquillamente da Palazzo Ducale senza destare sospetti. Ma le versioni della sua fuga sono almeno tre. (Casanova era alto 192 cm mentre i soffitti dei piombi hanno un'altezza massima di 170 cm; questo per la cronaca). Potrete poi attraversare il "Ponte dei sospiri" e vedere le altre prigioni, quelle denominate "i fossi", in fondo al palazzo, dove saliva la marea portando detriti e topi tra i prigionieri.
Particolare curioso: ai tempi della Serenissima, al massimo della sua espansione intorno al 1600, la facciata di Palazzo Ducale veniva lucidata con olio d'oliva una volta al mese previo il montaggio di un'apposita impalcatura. Così, i naviganti e gli stranieri che dal mare avvistavano Venezia, rimanevano abbagliati dallo splendore del palazzo simbolo della Serenissima, che nel medioevo era più simile ad un  fiabesco castello (prima che vari incendi ne modificassero l'aspetto).
Per informazioni, Palazzo Ducale, Itinerari Segreti 041-2715911

venerdì 19 agosto 2011

A casa di Monet


Il vialetto della casa di Monet a Giverny          io a casa di Monet

Se siete appassionati di Monet e se siete anche cultori di giardinaggio, non potete mancare una visita a Giverny, la casa di Claude Monet a circa sessanta chilometri da Parigi in un paesino che si chiama Vernon. Gli ultimi anni della sua vita dipinse i quadri raffiguranti le famose ninfee direttamente a casa sua, nel laghetto artificiale che creò deviando un piccolo fiume. Tutt'intorno realizzò il giardino che seguì personalmente coltivando varietà di piante e fiori che gli consentissero una fioritura presente tutto l'anno. Gli eredi hanno rispettato abbastanza il suo desiderio di lasciare il giardino così com'era, non troppo curato; preferiva che le piante crescessero un po' disordinatamente per poter dipingere i suoi soggetti secondo natura. La casa è romanticamente rosa, con lo studio contenente alcune copie delle opere più conosciute e in ogni stanza, orchidee in vaso. Annesso alla casa c'è un enorme shop di souvenirs e questo purtroppo è l'aspetto che si scontra con la bellezza del luogo. Comunque vi consiglio di visitare anche il Museo dell'Orangerie, in centro a Parigi dove, nella stanza elicoidale, potete vedere i "Paesaggi d'acqua" di Monet le cui cospicue misure occupano tutta la sala.

Claude Monet, olio su tela "Il viale della casa" (1901) foto di Taschen