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martedì 29 novembre 2011

STURM UND DRANG !



                                                   una tavolozza (di patrizia biaducci)

"Sturm und Drang", letteralmente "tempesta e assalto" o "sconvolgimento e impeto"; comunque sia fu il movimento letterario che esaltò concetti come "cuore", "genio", "natura", "spontaneità" in contrapposizione alle convenzioni della borghesia e in polemica con razionalismo e classicismo. La natura è vissuta come fonte del sublime e l'arte nasce dalle forze istintive dell'individuo disobbedendo a canoni e regole per obbedire soltanto alla forza smisurata dei sentimenti.
Lo Sturm und Drang proclamò la concezione anarchica della poesia: nato dall'omonimo dramma di F.M. Klinger nel 1777, rappresentò il movimento ideologico sviluppatosi in Germania tra il 1770 e il 1785 e interessò le forze più vive della cultura tedesca come Herder, Hamann, Schiller nonchè Goethe ma l'inglese Shakespeare circa duecento anni prima, fu il modello insuperabile.
Lo Sturm und Drang ebbe una notevole importanza storica: segnò la crisi del Neoclassicismo e gettò le premesse delle teorizzazioni del Romanticismo. L'individualismo e il titanismo spingono l'eroe dello Sturm und Drang a battersi fino in fondo anche quando sa che alla fine potrebbe attenderlo la sconfitta.
approfondimento su: www.parodos.it


domenica 27 novembre 2011

A casa di Peggy Guggenheim

Il salotto del Peggy Guggenheim Museum, Dorsoduro 701, Venezia
La Collezione Peggy Guggenheim ha il sapore delle cose preziose mescolate alla quotidianità; le opere della "permanente", capolavori del Cubismo, Futurismo, Surrealismo ed Espressionismo astratto, ci introducono nelle sale che si affacciano sul Canal Grande, ora dal salotto con le scatole di Joseph Cornell (in foto), ora dalla camera con la testiera del letto in argento realizzata da Calder...ormai sono visioni che appartengono alla memoria storica di ognuno. Uno sguardo al giardino delle sculture (con opere di Alberto Giacometti), dov' è sepolta Peggy Guggenheim accanto ai suoi 8 cagnolini e c' è anche l'albero dei desideri: si può appendere un biglietto con scritto il nostro messaggio segreto. Attualmente è in corso anche la mostra temporanea dal titolo "TEMI E VARIAZIONI" del curatore Luca Massimo Barbero, fino al 1° gennaio 2012: capolavori appartenenti alle avanguardie del primo novecento di Picasso, Carlo Carrà, Marc Tobey e altri, sfilano accanto alle opere di Gastone Novelli (1925 - 1968), protagonista dell'arte italiana degli anni cinquanta e sessanta. Scomparso prematuramente, lascia una testimonianza del suo rapporto con Venezia attraverso una sorta di scrittura poetica impressa in grandi tele e piccoli soggetti astratti dove prevale sempre il segno tra parole e colori di un chiaro equilibrio. Venezia fu per lui una costante fonte d'ispirazione e nel 1968 gli fu dedicata una sala alla Biennale d' Arte.   info@guggenheim-venice.it     www.guggenheim-venice.it    tel. +39 041 2405411

Gastone Novelli, tecnica mista su tela

domenica 20 novembre 2011

Uno sguardo all' Accademia delle Belle Arti di Venezia

Vista dalle Zattere (scatto da cellulare)
Così si presentava Venezia la scorsa settimana e dalle Zattere fino a Punta della Dogana l'acqua rifletteva la luce abbagliante del sole sui palazzi lungo tutta la riva, imbiancati e freschi di ristrutturazione. L' Accademia delle Belle Arti già da qualche anno ormai ha aperto il suo nuovo ingresso nella cinquecentesca sede dell' ex ospedale degl' Incurabili con accesso dalle Zattere; 10.000 metri quadrati distribuiti intorno al chiostro mentre dalla parte opposta le Gallerie della storica  Accademia hanno completato il lungo restauro e l'ampliamento strutturale.
Chi si avventura tra i corridoi dell' Accademia scopre un mondo "altro" in cui è straordinario vedere il talento e le potenzialità che gli studenti manifestano in ogni espressione artistica. Passando difronte alle aule è facile imbattersi in opere accatastate alla rinfusa tra cavalletti e tele sparse ovunque e ad uno sguardo attento è evidente che sono creazioni davvero singolari che possono competere con le opere di artisti affermati. I corridoi dell' Accademia fungono da galleria espositiva e i ragazzi che sperimentano giornalmente tecniche alternative e metodologie mescolate tra passato e presente, offrono allo spettatore spunti interessanti e ovviamente innovativi. In un clima come quello attuale che non favorisce i giovani, almeno in occasione della 54a Biennale di Venezia, l'eccessivo Sgarbi qualcosa ha fatto per gli studenti delle Accademie: in collaborazione con il Ministero della Pubblica Istruzione ne sono stati selezionati 200 provenienti dalle venti Accademie d' Italia e le loro opere sono esposte alle "Tese di San Cristoforo", Padiglione Accademie (difronte all' Arsenale), fino al 27 novembre 2011. 

sabato 12 novembre 2011

Klimt, oro e seduzione

Fondatore nonchè primo presidente della Secessione Viennese sorta nel 1897, Gustav Klimt fu uno spirito autenticamente combattivo. La rivista stampata e illustrata intitolata "Ver Sacrum", organo della Secessione, nel 1898 uscì con una decorazione grafica che conteneva questa iscrizione: "La verità è fuoco e dire la verità significa illuminare ed ardere - Nuda Veritas". E così tutta la sua vita, pubblica e privata, fu pienamente fedele a questo concetto e sempre all'insegna di un incondizionato rifiuto del banale e del quotidiano.
I capolavori del suo "periodo d'oro" legarono il suo stile alla duplice natura di "simbolista" e di "pittore dell'Art Nouveau". Nessuno, compresi gli artisti medioevali, riuscì ad adoperare il colore oro all'interno di ritratti e paesaggi alla maniera di Klimt. Vorrei evidenziare il dipinto della foto, "Pesci d'oro", perchè rappresenta una forma di protesta e inizialmente doveva intitolarsi  "Ai miei critici". Non a caso infatti la "sirena" mostra le spalle contro tutti coloro che impedirono a Klimt di portare a termine i pannelli per l'Università di Vienna nel 1900. Fu puntualmente accusato di oscenità ma in occasione dei pannelli appunto, fu visto anche come un rivoluzionario perchè mise in discussione la filosofia positivista del momento. Oltre ai nudi di un'accentuata tridimensionalità, introdusse il tema dell'inspiegabile natura dell'intelletto umano, misteriosa e inaccessibile. Questa teoria ben rappresentata in una vorticosa raffigurazione della nascita, vita e morte dell'individuo, provocò violente proteste negli ambienti conservatori che non ammettevano misteri e incertezze a sovvertire i valori dell' "ordine" in materia di politica artistica.
I pannelli rifiutati (Medicina, Filosofia e Giurisprudenza) andarono dispersi nel 1945 nell'incendio del castello Immendorf che li ospitava e ne esistono solo foto in bianco e nero. Gustav Klimt (Vienna 1862-1918)