Patrizia Biaducci - Diartedialogando - Copyright ©️ Tutti i diritti riservati


giovedì 27 giugno 2013

Elogio della Scuola Libera del Nudo, artefice della nascita dell' Accademia di Belle Arti

















"Il 2 gennaio 1756 i Riformatori dello studio di Padova accettarono e disposero che fosse applicato lo statuto proposto dai due maestri [...]; inoltre il 15 febbraio nominarono presidente Gianbattista Tiepolo, da due anni tornato da Wùrzburg e consiglieri il pittore Gianbattista Pittoni e lo scultore Gianmaria Morlaiter. [...] L'anno scolastico avrebbe avuto inizio il 18 ottobre, festa di San Luca e termine il mercoledì della settimana santa. In questo periodo gli allievi dovevano - [disegnare un uomo ignudo in quella positura che verrà collocato dalli maestri] "                   
testo tratto da: L' Accademia di Belle Arti di Venezia nel suo Bicentenario 1750-1950 (Elena Bassi)

Di seguito, la prefazione del prof. Roberto Da Lozzo per il catalogo dedicato alla mostra: "La scuola libera del nudo dell' Accademia di Belle Arti di Venezia, anni 2011-2012-2013". (La mostra si è svolta presso la galleria "Minima" di Mestre in v. Verdi, 92 dal 16 al 30 marzo 2013).

La scuola libera del nudo è stata l'artefice della nascita dell'Accademia di Belle Arti. Il mio primo "incontro" con la scuola del nudo è avvenuto all'inizio dei primi anni settanta. Quando il "Profesor" Luigi Tito reggeva questa scuola, mai avrei pensato di insegnare al posto del mio maestro e di questo mi sento onorato.
Questa è la prima mostra degli allievi della scuola libera del nudo da quando sono docente in essa. In questa mostra sono esposti oli, pastelli, acquerelli e disegni, opere eseguite in una seduta di lavoro del mattino o del pomeriggio; raramente l'esecuzione si protrae per la giornata intera. Nei lavori si percepisce una parte dell'infinito di un ciclo di vita...un susseguirsi di momenti in cui viene colto l'attimo di come l'allievo si trova di fronte alla modella...due modelle si alternano nelle pose complici dei momenti salienti in cui l'esercizio può trovare rispondenza, consapevolezza, armonia nei propositi di ritrarre il vero.
Gli studenti del corso operano come singoli individui a captare questo momento. Questo istante, anche se condiviso, lo vivono come unica ed irripetibile occasione comunicativa. In questa mostra le opere si pongono come filtro della conoscenza e di una soggettiva rielaborazione quasi a fruire di una sensazione che diventa un'istantanea di questo momento esponendo un susseguirsi di immagini che riguardano quell'attimo ormai passato. Roberto Da Lozzo


mercoledì 12 giugno 2013

Profondo blu (2013)



“Profondo blu” (2013) olio su tela cm 100x100 di Patrizia Biaducci