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domenica 6 ottobre 2013

Mai Ofelia fu più bella



 John Everett Millais, Ofelia 1852, cm 76,2 x 101,6 (dettaglio) immagini di Tate Museum

Nel 1579, una giovane di Stratford, Katherine Hamlett, annegò accidentalmente nel fiume Avon; conosciamo questo evento grazie ad un' inchiesta di cui restano tracce negli archivi della cittadina. L'evento dovette scuotere la piccola comunità, tanto da suggerire che Shakespeare, allora quindicenne, abbia successivamente preso spunto da questa situazione per la morte di Ofelia, dettaglio che manca nelle fonti dell'Amleto. [ndr  Wikipedia, Ofelia (Amleto)]
E dopo l'Amleto, molti furono gli artisti che s' ispirarono a Ofelia e molte furono le rappresentazioni a rievocare il mito della ragazza nel ruscello, sotto il salice piangente, circondata di ghirlande di fiori che lei stessa creò prima del suicidio.
La Tate fornisce anche un elenco in immagini e dettagli di ogni fiore, uno ad uno, nonchè informazioni lungo tutto il percorso della realizzazione dell'Ofelia ad opera di John Everett Millais (1829-1896), il pittore inglese che meglio di tutti interpretò il soggetto.
Perfezionista com'era, dapprima individuò un luogo somigliante alla descrizione del dramma di Shakespeare e realizzò la pittura del paesaggio lottando contro il vento, i cigni e sciami d'insetti. Poi, ricreò la scena nel bagno facendo immergere la modella Elisabeth Siddal nella vasca piena d'acqua avvolta in un abito antico con finiture di fili d'argento che Millais aveva acquistato dopo una lunga ricerca. Cercò di matenere l'acqua calda con l'uso di lampade a petrolio poste sotto la vasca stessa. (La modella si ammalò anche gravemente e Millais rischiò un'azione legale da parte della famiglia della ragazza; fortunatamente tutto si risolse per il meglio). E' lungo l'elenco di citazioni riferite all'Ofelia di Shakespeare: dal cinema alla canzone d'autore e la poesia naturalmente, dalla fotografia all'arte contemporanea; perfino un asteroide porta il suo nome.