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giovedì 17 maggio 2018

Regia di Dosaka Maike per Arte - Mecenate Tea Lounge - Treviso - maggio 2018

Dosaka Maike, artista e regista, interpreta la mostra di pittura e scultura che si svolge attualmente al Mecenate Tea Lounge (TV) 
Pitture di Patrizia Biaducci 
Sculture di Mariangela Cocconcelli
Presentazione critica di Ombretta Frezza




mercoledì 9 maggio 2018

“Scena per una fiaba” 1-2-3

Tre  “Scene per una fiaba” tra arte e illustrazione:
-“Primavera” (2018) olio su tela cm 60x60
-“Una sera di maggio (2018) olio su tela cm 60x60
-“Scena per una fiaba” olio su tela cm 60x60








martedì 8 maggio 2018

Presentazione critica


Presentazione critica di Ombretta Frezza, critico e storico dell’arte, 5 Maggio 2018 – Mecenate Tea Lounge Treviso (la mostra prosegue fino al 31/05/2018)

Patrizia Biaducci, ci presenta una serie di paesaggi, avvolti da atmosfere sospese, oniriche, dove il tempo sembra dilatare i propri confini sino ad arrestarsi per permetterci di entrare all’interno delle sue tele, abbandonandoci, lasciandoci alle spalle la frenetica quotidianità del nostro tempo,  facendoci avvolgere dal silenzio.
Scorci del nostro territorio che oggi Patrizia omaggia muovendosi in bilico tra formale e informale 
I paesaggi di Patrizia sono realistici, sono i suoi luoghi del cuore ( Il Montello, il Sile, la laguna veneta) che si svelano ai nostri occhi, avvolti dal silenzio, interrotto solamente dallo spirare del vento, che preannuncia l’arrivo di una nuova stagione e  la cui eco si propaga nello spazio infinito, portando con sé ricordi, emozioni, segreti, parole dette e non dette, realtà mai davvero svelate totalmente.
Boschi, dove gli elementi vegetali si fondono gli uni agli altri, dando vita ad un allegro divertissement cromatico che quasi stordiscono la nostra vista, regalandoci una piacevole euforia.
Le sue opere sembrano proiettarci all’interno di un mondo fiabesco, magico, tanto che lei intitola una serie di tele “Scene per una fiaba”.
Il mondo dell’infanzia viene letto con l’innocenza e la trasparenza di un bimbo, influenzata anche dai corsi che tiene per i ragazzini delle scuole elementari e medie.
Un mondo che si svela ai nostri occhi ancora incontaminato, arcadico, pulito, non stravolto, corrotto e deturpato dai tempi moderni.
Paesaggi che ci introducono in un mondo onirico, di sogno che sembra richiamare le atmosfere shakespeariane alla Fűssli.
Sogno che ci riporta alle fiabe della nostra infanzia, un mondo idilliaco, animato di personaggi e figure che, prendendoci per mano ci accompagnavano al sonno.
Ci bisbigliavano avventure di principesse da risvegliare con un bacio, di gnomi che abitano boschi minacciati dall’uomo, di animali irreali e fantastici che compivano mirabolanti imprese, di streghe e dei loro malvagi sortilegi, di fate che realizzano desideri e salvano dall’oscurità con il tocco della loro bacchetta magica.
La sua è una pittura emozionale, ciò che lei prova viene tradotto su tela attraverso un linguaggio cromatico che vede molteplici soluzioni (dal rosso al verde dal viola al rosa al blu ai bianchi).
Ogni colore, ogni singola gradazione corrisponde ad un palpito del cuore di Patrizia, ad un suo momento, ad un ricordo.
Il colore viene sfumato, creando un’atmosfera ovattata e nebbiosa che richiama William Turner: aria, luce, colore, acqua che si incontrano nello spazio compositivo, si attraggono, fino a fondersi divenendo un’unica entità, proiettandosi verso l’eternità.
Ogni suo luogo racconta una storia: una serata di marzo, rientrando da una domenica trascorsa in compagnia di amici sul Montello; eccolo il momento in cui la luce delle giornate che si allungano, promessa della stagione di rinascita ormai prossima, cede il passo alle ombre della sera.
Il buio di lì a poco inghiottirà ogni cosa con il suo avvolgente abbraccio, ogni elemento si confonderà agli altri diventando tutt’uno: non saranno più alberi, case, giardini, ogni cosa diverrà ombra, oscurità, notte.
Tutto si dissolverà, perdendo i propri margini e i propri confini proprio come l’imminente arrivo della sera, di quell’attimo unico e irripetibile che suscita in ognuno di noi paura e al contempo rassicurazione, attimo in cui ogni ansia, preoccupazione, turbamento si amplifica o, al contrario, si placa lasciandosi sedurre dalla speranza del domani che verrà.
Paesaggi che si raccontano nell’andare delle stagioni come, quando ad Aprile la natura si risveglia e tutto ritorna a fiorire, a vivere, dopo il gelido inverno che aveva cristallizzato ogni cosa.
Luce che irradia, colore che conquista, profumi che si diffondononell’aria e diventano annuncio del nuovo risveglio, dopo il torpore invernale.
Il Sile, la laguna veneta, le colline si aprono alla vita che si rinnova in una nuova primavera che in questi paesaggi diventa metafora di ciò che in realtà siamo noi: costantemente in cambiamento, in una fioritura che ci apre alla vita ogni qualvolta riusciamo a vincere il buio dell’inverno infinito, in un continuo susseguirsi di stagioni che si ripetono le une alle altre senza mai essere uguali a se stesse, in un’alternanza di notte e di giorni, di piogge e di sole, di estati ed inverni, di primavere e autunni.
Patrizia, infine, racconta l’universo femminile arrivando ad una sintesi spirituale e panica con la natura attraverso la donna – albero.
Ispirandosi alla celeberrima scultura “Apollo e Dafne” di Bernini Patrizia, modella un corpo di donna che segue i plasticismi classici, arrivando a rendere in pittura il modellato scultoreo attraverso un nudo che richiama le proporzioni e le armonie della statuaria greco – romana, ricercando un equilibrio tra le parti,guardando ad un gusto estetico berniniano.
Dietro quel bellissimo corpo si racchiude la volontà di difendere quel corpo, fortezza, sigillo inviolabile, luogo sacro, trasferendo il mito nella contemporaneità dei nostri giorni.

Mecenate Tea Lounge - Pitture di Patrizia Biaducci - Sculture di Mariangela Cocconcelli







Maggio 2018 al Mecenate Tea Lounge (Treviso)
Dipinti di Patrizia Biaducci, sculture di Mariangela Cocconcelli