Patrizia Biaducci - Diartedialogando - Copyright ©️ Tutti i diritti riservati


giovedì 7 febbraio 2013

A cent'anni dalla "Recherche"


Proust ritratto da Blanche, 1892 foto by www.marcelproust.it (sito utile per altre notizie) 

Come disse Marguerite Yourcenar, alcuni libri andrebbero letti dopo i quarant'anni e se è stato difficile apprezzare Proust in età adolescenziale, sicuramente va riletto perchè è impossibile non provare certe sensazioni e impressioni simili a quelle che provò lui nel suo "viaggio" a ritroso nel tempo. E non mi riferisco particolarmente alle sensazioni olfattive provocate dalle tanto celebrate madeleines. Leggere Proust iniziando dal primo volume della "Recherche", cioè "La strada di Swann" (1913), può essere un'esperienza appagante sotto l'aspetto umano perchè riporta anche la memoria di ognuno di noi a ripercorrere i ricordi di un tempo in cui la vita scorreva lenta, quando anche la noia era un lusso se paragonata ai ritmi vertiginosi della contemporaneità. Proust, con le sue dettagliatissime descrizioni, induce anche noi lettori a soffermarci difronte al piacere che può procurarci la visione di un'opera d'arte, o la compagnia di persone con le quali stiamo bene insieme, o l'atmosfera di una piacevole occasione conviviale. E ritrovarle ora, adesso, certe sensazioni fermerebbero la corsa del tempo troppo spesso delegato a strumenti virtuali.
I sette volumi della "Recherche" di Marcel Proust (1871-1922): La strada di Swann (1913), All'ombra delle fanciulle in fiore (1919), I Guermantes (1920), Sodoma e Gomorra (1921 - 1922), e pubblicati postumi, La prigioniera (1923), La Fuggitiva (1927) e l'ultimo, Le temps Retrouvè (sempre del 1927).