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martedì 23 agosto 2011

Venezia, itinerari segreti

Patrizia Biaducci, olio su tavola 1999, titolo: "Venezia, palazzo" (particolare)

Non andateci quando fa caldo...meglio attendere settembre, ottobre o la primavera. E' un percorso fuori dai normali circuiti, si accede solo su prenotazione e al massimo venticinque persone per visita. Le stanze segrete sono situate nel sottotetto di Palazzo Ducale, rivestito di lastre in piombo che il sole scalda ulteriormente. Se ovviate a questo inconveniente, vi affascinerà scoprire dove si svolgevano le attività politiche e giuridiche (dal 1335 al 1797), sconosciute agli stessi veneziani, poichè la Serenissima doveva offrire solo la facciata migliore ai suoi cittadini. Attraverso porte mimetizzate nelle pareti di legno, accederete alle sale piccole e anguste dove operavano in segretezza i Consiglieri del Doge, custodi dei misteriosi intrighi relativi alle "Denunzie Segrete".
La sicurezza della Repubblica di Venezia e del suo Governo, dipendevano da questi organismi.
E lì si svolgevano i processi del Magistrato dei Tre inquisitori di Stato; bastava una dichiarazione anonima infilata in una delle "bocche per le denunce segrete" sparse in città, perchè qualcuno venisse arrestato, colpevole o innocente che fosse. C'è anche la sala delle torture che avvenivano nelle notti di luna piena perchè nessuno doveva sapere cosa accadeva, quindi nemmeno la vista di una candela doveva attirare l'attenzione da fuori...e vedrete le prigioni per i detenuti speciali denominate "i piombi" dove fu recluso Giacomo Casanova che la leggenda vuole sia fuggito nel 1756 passando dai tetti e poi, attraverso un abbaino, sia uscito tranquillamente da Palazzo Ducale senza destare sospetti. Ma le versioni della sua fuga sono almeno tre. (Casanova era alto 192 cm mentre i soffitti dei piombi hanno un'altezza massima di 170 cm; questo per la cronaca). Potrete poi attraversare il "Ponte dei sospiri" e vedere le altre prigioni, quelle denominate "i fossi", in fondo al palazzo, dove saliva la marea portando detriti e topi tra i prigionieri.
Particolare curioso: ai tempi della Serenissima, al massimo della sua espansione intorno al 1600, la facciata di Palazzo Ducale veniva lucidata con olio d'oliva una volta al mese previo il montaggio di un'apposita impalcatura. Così, i naviganti e gli stranieri che dal mare avvistavano Venezia, rimanevano abbagliati dallo splendore del palazzo simbolo della Serenissima, che nel medioevo era più simile ad un  fiabesco castello (prima che vari incendi ne modificassero l'aspetto).
Per informazioni, Palazzo Ducale, Itinerari Segreti 041-2715911

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