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domenica 4 dicembre 2011

"Delle varietà delle figure"


"Il pittore deve cercare d' essere universale, perchè gli manca assai dignità se fa una cosa bene e
l' altra male: come molti che solo studiano nel nudo misurato e proporzionato, e non ricercano la sua varietà; perchè può un uomo esser corto o lungo e sottile o mediocre, chi di questa varietà non tien conto fa sempre le sue figure in stampa, che pare sieno tutte sorelle, la qual cosa merita grande riprensione."
Paragrafo 75, pag. 66 del TRATTATO della PITTURA di Leonardo Da Vinci edito da Acquarelli Saggi di Giunti (1997) a cura di Mimma Dotti Castelli.
Il titolo induce a pensare che si tratti di un pesante "tomo", invece è una lettura piacevole che tuttora può interessare sia gli addetti che gli appassionati di Leonardo. Non manca nessun riferimento che si tratti di pittura, scultura e connessioni tra arte e poesia. Comprende un' infinità di consigli didattici e informazioni che soddisfano la curiosità del lettore agevolato da un testo snellito dagli appunti originali che sarebbero piuttosto "ostici". E' stato un allievo, probabilmente Francesco Melzi, a raccogliere la trascrizione dei taccuini con gli schizzi vinciani circa trent'anni dopo la morte di Leonardo Da Vinci (Firenze 1452 - Amboise 1519).

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