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mercoledì 14 settembre 2011

Quale arte in tempi di crisi?

pittura di Luigi Benedicenti, titolo "Domenica" (2010) foto tratta da artedossier
Cosa può rappresentare una pittura così fedele all'immagine da rasentare l'effetto fotografico? Anche se è una piacevole follia di virtuosismo, quale concetto di "metafisica" è riconducibile all'arte "iperreale"? In Italia, il fenomeno di questo realismo "cinico", assume i colori caldi che richiamano il Barocco perciò si differenzia dalla componente "pop" che si riscontra nell'iperrealismo statunitense, più freddo e meccanico. Comunque è strettamente legato ai dettami della moda e a parte il realismo esasperato dell'immagine che ho scelto, volevo collegarmi ad un altro fenomeno che la moda impone, cioè il "Manierismo" consumistico.
In ogni epoca, a partire dall'inizio del cinquecento, e sempre in tempi di profonda crisi economica e politica, si riconfigura in una forma nuova ma costantemente praticato da ogni espressione artistica. Il manierismo è ciclico.
Anche la continua reinterpretazione di stilemi classici è il principale indizio di una cultura di maniera (vedi Jan Fabre con la rivisitazione della Pietà di Michelangelo o Urs Fischer con la sua monumentale riproduzione in cera del "Ratto delle sabine" del Giambologna, foto sotto). Secondo alcuni analisti, la logica del capitalismo organizzata intorno al mercato, ai media e ad una società consumatrice che converte qualunque concetto e realtà in immagine e spettacolo, svilisce i valori della cultura e determina l'indebolimento dell'arte contemporanea. Finite le ideologie e sovvertiti i valori che per secoli avevano sostenuto la nostra cultura, c'è chi si è velocemente convertito all'orrore e al gioco della provocazione "a tutti i costi" (vedi Hirst, Cattelan, Fabre, e molti altri) e ci sono coloro che ancora confidano negli ideali di bellezza in attesa di un ennesimo mutamento storico.
P.S. L'opera di Urs Fischer non è più visibile poichè era stata creata come una gigantesca candela di cera e la fiamma l'ha già consumata insieme all'uomo di spalle, a grandezza naturale, anche lui di cera. Erano esposti all'Arsenale della 54 Biennale di Venezia 2011, Padiglione Svizzera. (foto tratta da Arte)

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