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giovedì 3 maggio 2012

Quando gli artisti erano romantici


Rodin e "Il pensatore" (1902)   clicca per ingrandire
foto di Edward Steichen by Artist and Studio by missfolly

Dopo aver dedicato un paio di post a Camille e Rodin, vedo che le parole chiave di ricerca sono sempre le stesse: "artisti citati in Midnight in Paris" (il film di Woody Allen del 2011), oppure "Rodin vita privata" o ancora "Camille e Rodin"...non solo la curiosità ha risvegliato l'interesse del resto mai interrotto per certi artisti del passato ma soprattutto le nuove generazioni evidentemente, si sono appassionate (sempre grazie al film di Woody Allen) e hanno scoperto personaggi e vicende romantiche che non conoscevano. Non è che a scuola si approfondisca sempre lo studio dell'arte fino a perlustrare l'intimità degli artisti; eppure è anche la molla giusta per sollecitare la curiosità e di conseguenza il desiderio di visitare gallerie e musei. Ad esempio, visitando Parigi, l'atmosfera è ancora intrisa di nostalgia degli impressionisti anche se molto è dovuto a scopo turistico e la visita a Montmartre è inclusa nel pacchetto; ma il mito è ancora forte e rimane una meta imperdibile. E visitare il Museo dell' Orangerie con le ninfee di Monet o il Museo Rodin entrambi in centro a Parigi, suscita sempre un'intensa emozione; nessun artista attualmente in voga è in grado di giungere così diritto al cuore.
Gli "artisti" più citati di questi ultimi anni, soprattutto quelli che usano gli animali e che gli animalisti denunciano (Hirst, Cattelan, Fabre e i loro prosèliti) messaggeri di morte, rappresentano la negazione del concetto di arte. Oltretutto avvalorano certe teorie lombrosiane sui caratteri degenerativi, che andrebbero rispolverate...fateci caso quando vi capita di vederli.

Un pittore a Montmartre, Parigi (1946)
foto di Edward Clark by Artist and Studio

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