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mercoledì 29 giugno 2011

Tintoretto, se lo leggi t'innamori

                       

Tintoretto, particolare dell'Annunciazione conservato alla Scuola Grande di S.Rocco, Venezia

Tintoretto quest'anno occupa una posizione di riguardo grazie alla curatrice della Biennale di Venezia, Bice Curiger, che proprio a lui ha dedicato l'apertura dell'esposizione perchè i visitatori focalizzassero il tema portante cioè: ILLUMINAZIONI. Così è intitolata la 54a Biennale di Venezia. Sono tre le opere esposte di Jacopo Robusti detto Tintoretto (Venezia 1518-1594) e, cosa buona e giusta, la Biennale si farà anche carico di restaurare i tre dipinti per ringraziare la Soprintendenza veneziana che li ha concessi in prestito. 
Nel 2008 Melania G. Mazzucco ha scritto "La lunga attesa dell'angelo" edito da Rizzoli, in cui descrive Tintoretto, la sua vita, i suoi sentimenti (in questo caso la sua vicenda affettiva profonda e sofferta nei confronti dell'illeggittima figlia Marietta, pittrice anche lei). Ma ciò che vi colpirà leggendo questo libro, tra storia e romanzo, è quanto sia stata capace l'autrice di descrivere la vita dell'artista nella maniera più introspettiva possibile: gioie, frustrazioni, amori, ambizioni, disagio esistenziale. E con dovizia di particolari anche quando descrive il suo stile, la sua tecnica pittorica tanto da indurci a pensare che lei abbia avuto un'esperienza diretta con la pittura o che abbia perlomeno amato un artista. Venezia, tanto amata e odiata da Tintoretto, fa da sfondo all'intera vicenda e viene descritto anche il periodo più buio quando nel 1575-1577 la peste nera mise in ginocchio la Serenissima decimando la popolazione.

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